La Medicina Estetica del futuro

Migliorare il proprio aspetto estetico, in particolare quello del viso, è una esigenza che risale alla notte dei tempi.
Creme, pomate, lozioni, coloranti…quante piccole e grandi risorse sono state utilizzate fin dai tempi dell’antico Egitto.

Certo, le culture che si sono susseguite nei millenni, hanno seguito canoni di bellezza molto diversi, talmente diversi che in alcune situazioni possono apparire addirittura contrastanti. Oggi questo non accade più: il cinema, la televisione, i giornali hanno divulgato e reso universale un concetto di bello che ormai è mondialmente condiviso.

Però, esaminando con un po’ di attenzione il fenomeno del bello ci accorgiamo di qualcosa che di fatto è stato un denominatore comune attraverso i secoli: la giovinezza.
Qualunque modello di bellezza ci accingiamo ad esaminare, ci appare legato ad una idea di giovinezza.
Così è stato nei millenni che ci hanno preceduto, e così è oggi.

Apparire più giovani ci piace, inutile negarlo, e per fortuna il progresso tecnologico ci viene incontro.
Molte delle risorse mondiali impegnate nell’estetica sono proprio indirizzate a cercare di restituirci un po’ degli anni perduti. Ricerche in campo medico e miglioramenti nelle tecniche chirurgiche sono state messe in campo per cercare di venire incontro a questo nostro desiderio.

La chirurgia plastica, che fino a poco tempo fa era considerata la soluzione a tutti i problemi, la risorsa che poteva per magia riportarci indietro di una ventina di anni, è oggi cercata sempre meno: costi alti, una certa imprevedibilità nei risultati, ma soprattutto la non regredibilità in caso di risultati insoddisfacenti, hanno fatto sì che la richiesta di una soluzione chirurgica al problema estetico legato al ringiovanimento sia in netta flessione.

Così, plasmando le proprie ricerche su una diversa domanda, l’industria scientifica ha stanziato cifre da capogiro investendo nella messa a punto di nuove tecniche e nuove sostanze mirate ad ottenere un ringiovanimento reale del substrato cutaneo.
Non più cercare di far sparire le rughe con il tirare la cute come fosse un tessuto grinzoso, ma ringiovanire cellule e fibre ridando ai nostri tessuti il turgore e la elasticità perduti a causa del normale decadimento temporale.

Questa era l’idea, ed in campo sono state messe risorse molto importanti, come importante era la richiesta.
Eh si, perché le cifre che ruotano attorno al settore sono veramente sorprendenti.
Un società di statistica francese ha stimato a 3.400 miliardi di dollari l’ammontare del business che ruota attorno al mondo della medicina estetica. Per avere un metro di paragone basti pensare che la stessa società ha stimato a 2.000 miliardi di dollari la cifra che ruota attorno al mondo dell’abbigliamento e 1.000 miliardi di dollari per il mondo dell’automobile.
Una ulteriore ricerca sull’interesse nei confronti della medicina estetica in ambito U.E. ha evidenziato che l’Italia è prima (ma chissà perché questo dato non ci sorprende più di tanto) con un interesse del 29,3%, la Francia ci segue con il 27% e poi enormemente distanziati troviamo Spagnoli, Tedeschi e Inglesi.
Ecco quindi che, grazie alla spinta dell’industria, sono arrivate sostanze e macchinari innovativi dai risultati finalmente consistenti.

Ovviamente, quando si aumenta la potenza di uno strumento migliorano i risultati che si possono ottenere ma aumentano anche gli effetti collaterali se non vengono seguiti rigidamente i protocolli medici dedicati: l’aumentata potenza ha infatti destinato questi macchinari ad esclusivo uso medico (mi si perdoni la citazione di Spiderman: da grandi poteri nascono grandi responsabilità!)

Ultimamente poi si è affacciata una nuova e rivoluzionaria metodica: la possibilità di studiare il DNA umano ci ha messo nella condizione di conoscere finalmente le caratteristiche genetiche individuali di ciascuno di noi. Pelle compresa.
Conoscere il patrimonio genetico ci permette di sapere quale è il reale bisogno della nostra pelle, e quindi di poter sintetizzare sostanze specifiche che completano i bisogni di quella singola persona. E siccome sappiamo che i codici genetici sono unici anche le sostanze usate saranno veramente personalizzate.

Vuoi iniziare un percorso di medicina estetica innovativa, rivoluzionaria, estremamente efficace e dai costi contenuti?

Bene, oggi è semplice. Con questa nuova tecnica si estrae il DNA dalle cellule di sfaldamento della mucosa orale con un tampone(un po’ come nei film di CSI), si effettua uno studio genetico isolando i fattori che riguardano le caratteristiche della pelle, ed in base ai risultati vengono sintetizzate delle sostanze (chiamate Dermoattivi) specifiche per quella singola persona, che vanno perfettamente a sposarsi con le esigenze di quel tipo di pelle.

Una volta sintetizzati i dermoattivi specifici, sfruttando tecnologia di ultimissima generazione, si è in grado di far penetrare queste sostanze in profondità nel derma per ottenere dei risultati eccezionali.

E non finisce qui. Perché una volta conosciuti i nostri codici genetici, da quel momento in poi potremo acquistare solo creme che soddisfano perfettamente le nostre reali necessità.
Sembra fantascienza? Lo sarebbe stata fino a pochi anni fa, ma oggi è una realtà. Ed è una realtà che promette di diventare per tutti, visti i costi contenuti ed i risultati che è in grado di ottenere.

Lo Studio Quadalti effettua presso i suoi ambulatori il prelievo del DNA ed i relativi trattamenti estetici. Dato l’aspetto estremamente innovativo del trattamento, e nell’ottica di dare a tutti la possibilità di valutare l’enorme potenzialità e i conseguenti risultati, è possibile gratuitamente, dietro prenotazione (telefonica o via web), venire a conoscerlo di persona. Saremo lieti di incontrarvi e di presentarvi la Medicina Estetica del Futuro. Richiedi un appuntamento